
sostiene, in maniera robusta, come dal cristianesimo è venuta libertà, progresso e ricchezza.
Secondo il testo, erroneamente, si fa nascere il capitalismo dal protestantesimo.
Le radici del progresso intese come crescita economica, scienza e libertà ha le radici nel cristianesimo dei primordi e quindi nel proto-cattolicesimo.
La tesi di Max Weber nel legame tra mondo protestante e capitalismo viene rovesciata.
Il capitalismo come benessere e crescita della libertà è nato dal cattolicesimo.
Il protestantesimo ne ha invece, in qualche modo, degradato il significato con una non corretta antropologia che è degenerata in regresso, sfruttamento e posto le fondamenta alla tendenza anti-religiosa o para-misticheggiante della nostra epoca.
La Chiesa dei padri rivela uno straordinario accento ed interesse per il progresso.
Successivamente il medioevo viene visto con occhio oggettivo e non inquinato dal razionalismo dell'illuminismo francese.
Il medio evo è una vera epoca dei lumi.
Un'epoca fiorente per il pensiero e per il benessere, con più luci che ombre. Risalta dunque chiaramente l'opera ideologica e sistematica nata a cominciare dall'illuminismo francese che ha sposato, spesso più o meno volutamente e più o meno consapevolmente, le visioni massoniche ed utilitaristiche del mondo e del principio di libertà.
Visione che ha accolto favorevolemente gli aspetti più contradditori dell'antropologia protestante e della sua visione del mondo che oscilla tra gli opposti di puritanesimo e culto di sè capitalistico.
Visione degradate dell'uomo e della società che permangono tutt'ora e che inquinano le politiche dei paesi europei ed extra europei.
Ma in principio, appunto, non era così e il cattolicesimo ha creato letteralmente il concetto di libertà, di progresso, di scienza, di ricerca.
Ha "inventato" e rivelato il principio di ragione.
La ragione e la sua libertà nascono proprio dalla teologia della Chiesa degli inizi.
Il degrado della ragione chiamato razionalismo, ateismo e agnosticismo sono frutto di una parabola involutiva e oscura che ha accantonato le sue luminose origini sposandosi spesso con lo gnosticismo, un vago teismo e lo spiritualismo magico-pagano.
Era inevitabile. L'uomo è nato per Cristo e se toglie il Maestro dal suo cuore, dalle sue fondamenta e dal suo orizzonte, si rifugia nei surrogati della fede. Quelli che convalidano al meglio le sue isterie e i suoi deliri di sempre.
Un testo sociologico, storico e apologetico questo di Rodney Stark
da leggere con attenzione e con interesse che rivaluta l'importanza della teologia alla base del benessere e del concetto di "ragione".
Utile ai credenti per conoscere alcune radici "sociali" della loro fede.
Fede da vivere senza inutili complessi e con sobrio e fermo orgoglio cattolico.
Edito da Lindau
acquisabile presso la casa editrice anche on-line.
Rodney Stark è docente di Scienze Sociali presso la Baylor University. Tra le sue opere più importanti ricordiamo The Rise of Christianity, One True God: Historical Consequences of Monotheism e, con Massimo Introvigne, Dio è tornato. Indagine sulla rivincita delle religioni in Occidente.
da Zammeru Maskil una testimonianza cattolica nel web