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La storia
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DON GIUSEPPE MOROSINI

Lineamenti storici

A Ferentino il 19 marzo 1913 nacque don Giuseppe Morosini, ultimogenito di una famiglia numerosa e timorata di Dio. Avuta in tenera età la vocazione religiosa, dopo una breve esperienza nel locale Seminario Diocesano entrò nella Congregazione dei Signori della Missione, i sacerdoti fondati da S. Vincenzo de’ Paoli con la finalità di soccorrere i poveri e i bisognosi. Conclusi gli studi e il periodo di formazione, il Sabato Santo del 1937 in S. Giovanni in Laterano (Roma) fu ordinato sacerdote da mons. Luigi Traglia. Don Giuseppe Morosini esercitò il ministero sacerdotale dapprima a Roma, poi a Piacenza dove, nel 1939, venne incaricato delle missioni e dell’assistenza spirituale al Collegio S. Vincenzo. Nel 1942 divenne cappellano militare nel 4° reggimento artiglieria Df alloggiato a Laurana. Nell’autunno del medesimo anno i Superiori lo richiamarono a Roma per inviarlo in missione nei paesi dell’Abruzzo e della Sabina. A missione ultimata rientrò a Roma dove prestò la sua opera in Prati presso la scuola Pistelli, centro di raccolta dei ragazzi provenienti dalle zone sinistrate dalla guerra. Dopo l’8 settembre 1943 si impegnò ancor di più nell’azione sociale e politica oltre che religiosa: dal 10 ottobre cominciò ad assistere spiritualmente un gruppo di partigiani a Monte Mario. Tradito da un vigliacco, un tal Dante Bruna, che si spacciò per amico e partigiano, don Morosini fu catturato dai nazisti il 4 gennaio 1944 e fu rinchiuso a Regina Coeli nella cella 382 del 3° braccio politico tedesco. Qui ebbe come compagno di cella Epimenio Liberi, poi trucidato alle Fosse Ardeatine, al cui figlioletto nascituro dedicò una struggente Ninna Nanna. A Regina Coeli Sandro Pertini, futuro presidente della Repubblica Italiana, ebbe modo di incontrarlo dopo uno degli estenuanti interrogatori delle S.S. e lasciò questa toccante testimonianza: “Detenuto a Regina Coeli sotto i tedeschi, incontrai un mattino don Giuseppe Morosini: usciva da un interrogatorio delle S.S., il volto tumefatto grondava sangue, come Cristo dopo la flagellazione. Con le lacrime agli occhi gli espressi la mia solidarietà: Egli si sforzò di sorridermi e le labbra gli sanguinarono. Nei suoi occhi brillava una luce viva. La luce della sua fede. benedisse il Plotone di esecuzione dicendo ad alta voce: “Dio, perdona loro: non sanno quello che fanno”, come Cristo sul Golgota. Il ricordo di questo nobilissimo martire vive e vivrà sempre nell’animo mio” (Roma, 30 giugno 1969). Dopo un processo-farsa don Giuseppe Morosini fu condannato a morte. Nonostante l’intervento della Santa Sede, che cercò di scongiurare l’esecuzione capitale, la sentenza venne eseguita nel Forte Bravetta di Roma il 3 aprile 1944.
 A don Giuseppe Morosini è stata concessa alla memoria la medaglia al valor militare di motu proprio il 17 febbraio 1945 da Umberto di Savoia Luogotenente Generale del Regno d’Italia.
 Una prima memoria di don Giuseppe Morosini si tenne a Roma il 17 dicembre 1944, nella sezione D.C. dei Parioli ad opera di mons. Bonaldi, il cappellano di Regina Coeli che assistette l’eroico sacerdote ferentinate durante la sua prigionia. Nel 1946 in Ferentino in occasione del XXV anniversario della fondazione del circolo Fortes in fide, al quale nel 1921 fu iscritto come aspirante il piccolo Morosini, furono tenute solenni commemorazioni del Sacerdote martire. Nel decennale del sacrificio, l’11 aprile 1954, Domenica delle Palme, i resti mortali di don Giuseppe Morosini furono traslati in Ferentino e tumulati nella cappella votiva del Comune, sita in S. Ippolito. Il card. Luigi Traglia, che aveva ordinato sacerdote don Morosini e lo aveva assistito nell’ora suprema, accompagnò il feretro e celebrò la Messa in Piazza Matteotti davanti al Palazzo Municipale.

Motivazione della
MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE

a
Don GIUSEPPE MOROSINI
(nato a Ferentino il 19 marzo 1913 – morto a Roma il 3 aprile 1944)

MINISTERO DELLA GUERRA


UMBERTO DI SAVOIA

PRINCIPE DI PIEMONTE
LUOGOTENENTE GENERALE DEL REGNO

con suo Decreto
in data del 15 febbraio 1945


Visto il Regio Decreto Novembre 1932 n. 1423 e successive modifiche;
visto il Regio Decreto 23 Ottobre 1942 n. 1195


Di Moto Proprio

ha conferito la

medaglia d’oro al valor militare
all’annesso soprassoldo di lire millecinquecento annuo
al cappellano  MOROSINI don Giuseppe da Ferentino “alla memoria”.

 “Sacerdote di alti sensi patriottici, svolgeva, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, opera di ardente apostolato fra i militari sbandati, attraendoli nella banda di cui era cappellano. Assolveva delicate missioni segrete, provvedendo altresì all’acquisto ed alla custodia d’armi. Denunciato ed arrestato, nel corso di lunghi estenuanti interrogatori respingeva con fierezza le lusinghe e le minacce dirette a fargli rivelare i segreti della resistenza. Celebrato con calma sublime il divino sacrificio, offriva il giovane petto alla morte. Luminosa figura di soldato di Cristo e della Patria”

 Roma, 8 settembre 1943 – 3 aprile 1944.

Il Ministro Segretario di Stato per gli Affari della Guerra
rilascia quindi il presente documento
per attestare del conferito onorifico distintivo.

Roma, addì 17 febbraio 1945

Registrato alla Corte dei Conti                                                                 IL MINISTRO
Addì 16 febbraio 1945                                                                 ALESSANDRO CASATI
Registro 1, foglio 266
f.o Salvatori